Treviso medievale

 

 

 

 

 

Treviso ha nel valore ambientale del suo centro storico la sua ricchezza. La rete di canali, le vie a portici, gli edifici medievali e rinascimentali dalle facciate dipinte contribuiscono, insieme ai monumenti, a dargli un carattere originale.

 

 

 

 

La chiesa gotica di S. Nicolò costituisce sicuramente il monumento medievale di maggiore interesse. Costruita completamente in laterizio tra il XII ed il XIV secolo, ha nelle altissime absidi aperte da slanciate monofore la sua caratteristica principale.

 

 

 Molto più semplice è la struttura del transetto la cui verticalità è accentuata solo da una coppia di monofore.

 

    

I fianchi sono scanditi da lesene piatte tra le quali si dispongono coppie di finestre sulle navate laterali, finestre singole sul lato della navata centrale.

 

 

 

 

 

 

 La facciata è a salienti ed è tripartita da pesanti contrafforti.

Sul transetto destro si innesta il campanile coronato da una loggia sommitale.

 La conca absidale è divisa in sette sfaccettature da colonnine che scendono dalla volta a vele.

 

   

I pilastri sono conclusi da capitelli fogliati in pietra e poggiano su basi attiche poste al di sopra di un piedistallo modanato.

 

Più semplice è la decorazione a palmette dei pilastri dell'arco trionfale del coro e delle lesene che dai capitelli dei pilastri salgono a sorreggere il tetto

 

All'incrocio dei due principali assi viari sorge il complesso del duomo e del battistero. Quest'ultimo, oggetto di restauri che lo hanno riportato all'aspetto originario, ha la superficie muraria scandita da lesene unite da coppie di archetti.

 

Nella parte absidale si possono ancora osservare tratti della muratura originaria, con le lesene a doppio rincasso.

 

  

Nei pressi del fianco sinistro del duomo sorge il massiccio campanile, incompiuto nella sommità. Solo nella parte absidale del duomo rimangono alcuni segmenti della muratura originaria (XI-XII secolo).

 

 

Del protiro romanico del duomo rimangono solo i leoni stilofori.

 

Tra la Piazza dei Signori e Piazza Indipendenza si eleva il palazzo dei Trecento, risalente al 1217, che nonostante i restauri mantiene la struttura originale, con il portico al piano terra e l'ampio salone illuminato da trifore al primo piano.

 

La chiesa di San Francesco risale al XIII secolo. Nel XIV e XVI secolo furono aggiunte le cappelle laterali. Il diverso stile del coronamento ad archetti pensili evidenzia le aggiunte più recenti.

 

Uno degli edifici più interessanti di Treviso è la Loggia dei Cavalieri, risalente al XII-XIII secolo e luogo di ritrovo della nobiltà.

 

Si tratta di un portico a pianta quadrata sorretto al centro da un singolo pilastro. La copertura è in legno.

 

Sia all'interno che all'esterno sono conservati degli affreschi a soggetto cavalleresco in fasce sotto il livello del tetto.

 

Nell'abitato di Treviso si conservano numerosi edifici risalenti al XIV, XV e XVI secolo. Molti conservano estesi resti della decorazione pittorica che li caratterizzava.

La decorazione è quasi sempre di tipo geometrico ma non mancano esempi di affreschi figurati.

 

 

 

 

 

Provincia di Treviso-Stemma.png

 

 

Stato:

bandiera Italia

 

 

Regione:

StemmaVeneto

 

 

Capoluogo:

Treviso

 

 

Superficie:

2.476,68 km²

 

 

Abitanti:

883.840

31/12/2009

 

 

Densità:

356,9 ab./km²

 

 

Comuni:

Elenco di 95 comuni

 

 

Sigla:

TV

 

 

CAP:

31100, 31010-31059

 

 

Pref. telefonico:

0421, 0422, 0423, 0434, 0438

 

 

Codice ISTAT:

026

 

 

Presidente:

Leonardo Muraro (Lega Nord)  29.05.2006

 

 

Note:

 

 

 

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Sito istituzionale

 

 

Castelli

La provincia di Treviso, almeno in confronto al passato, è assai povera di castelli medievali in quanto, con la conquista della Serenissima, quest'ultima decise di distruggere la maggior parte dei fortilizi: essi potevano servire da basi per insorti, ma erano anche l'ultima testimonianza, da cancellare, del vecchio potere feudale; inoltre, i castelli, ormai inutili, potevano divenire "cave" da cui attingere materiale di recupero.

I pochi castelli e ruderi rimasti sono sopravvissuti perché ancora proprietà di famiglie feudatarie dipendenti da Venezia, oppure perché l'opera di "smantellamento" a cui si è appena accennato non fu terminata.

Per quanto riguarda la pianura, restano solo i ruderi di una torre del castello di Rai, in comune di San Polo di Piave (X secolo) e un'altra a Casale sul Sile (quest'ultima, perfettamente conservata, è ora parte di una villa privata). Da ricordare, però, le cittadine fortificate di Castelfranco Veneto e Portobuffolè, nate come fortilizi e infine evolutisi in veri e propri centri abitati. Discorso a parte per quanto riguarda la stessa Treviso, città murata.

Più frequente la presenza nell'area collinare, amministrata per conto dei Veneziani da alcuni feudatari, come i Collalto e i Brandolini.
I primi possedevano due castelli in comune di Susegana: quello detto di San Salvatore, è quello meglio conservato; del secondo, nella frazione Collalto, restano la torre principale e tratti delle mura. Ai Collalto apparteneva anche il complesso delle torri di Credazzo, in comune di Farra di Soligo, più volte saccheggiato e quindi caduto in rovina.
Dei Brandolini era invece il Castelbrando a Cison di Valmarino il quale, cessate le sue funzioni militari, fu adattato a dimora patrizia secondo lo stile delle ville venete.
Anche Conegliano è sovrastata da una bastia, in parte rimaneggiata se non demolita. Conserva le fattezze originali una delle due torri rimaste, oggi sede di un museo.
A Vittorio Veneto si possono ammirare due fortilizi: a Ceneda si trova il castello di San Martino, da secoli sede vescovile; a Serravalle è ubicato invece una costruzione di origini romane, poi ampliata nel Medioevo e in parte demolita nel Settecento; restano tratti delle mura e altre strutture esterne. Nella vicina Cordignano vi è il Castelat, un castello caminese devastato dai Turchi.
Ad Asolo sono conservati due bastie: la prima, il palazzo del Pretorio è di origini medievali, ma fu radicalmente modificata per divenire residenza della nota Caterina Cornaro; la seconda è la rocca, imponente costruzione di cui restano quasi intatte le mura.
Infine, in località Sopracastello di San Zenone degli Ezzelini, resta la torre di un antico castello degli Ezzelini.