Contenitori della raccolta differenziata nel Regno Unito
Contenitori per la raccolta differenziata in Italia
Per raccolta differenziata dei rifiuti si intende un sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani che prevede, per ogni tipologia di rifiuto, una prima selezione da parte dei cittadini e si diversifica dalla raccolta indifferenziata in uso sino a pochi anni fa. Tale modalità, introdotta recentemente in Italia (in alcuni comuni è in atto ormai da 10 anni), è parte della cultura dei paesi nordeuropei ormai da anni.
I problemi ecologici e di difesa ambientale rendono sempre più difficile reperire aree per le discariche di tipo tradizionale, nelle quali immettere materiali di tutti i generi, indifferenziati, talvolta inquinanti (come medicinali, batterie, solventi) o più spesso utili come fonte di materie prime (come ad esempio alluminio, carta, plastica, vetro). Anche il conferimento in discarica tradizionale dell'umido risulta uno spreco, poiché può essere utilizzato per produrre humus. La composizione media dei rifiuti è un dato difficile da stabilire, varia con la zona, la ricchezza e la cultura del cittadino, nonché con la produzione industriale del luogo. Un dato certo è che la produzione giornaliera media per abitante è in aumento, e nel 2006, in Italia si avvicinava a 1,5 kg al giorno[1].
Scopo finale delle norme nazionali e regionali in materia di rifiuti è di ridurre quanto più possibile la quantità di residuo non riciclabile da portare in discarica o da trattare con inceneritori o termovalorizzatori, e, contemporaneamente, recuperare, mediante il riciclaggio dei rifiuti, tutte le materie prime riutilizzabili, che divengono così fonte di ricchezza e non più di inquinamento.
Sono necessari, differenziando la tipologia dei rifiuti, anche diversi tipi di contenitori. Un contenitore tipico utilizzato è la campana la cui forma ricorda proprio la classica campana di bronzo che vediamo nei campanili delle chiese. È destinato solitamente alla raccolta di vetro o plastica. A differenza del cassonetto, che deve essere ribaltato per lo svuotamento, la campana viene svuotata dal basso, sollevandola e aprendo la base inferiore con un comando meccanico situato accanto al gancio di sollevamento. Altri contenitori di rifiuti possono essere i bidoni o bidoncini che vengono dati alle famiglie per la Raccolta differenziata porta a porta. In questo caso possono essere uno per ogni tipo cioè carta, V.P.M (Vetro-Plastica-Metalli), residuo secco, (non riciclabile) e umido (frazione organica).
Per quanto riguarda la diffusione territoriale dei metodi di raccolta differenziata si passa dalla raccolta con sistema “multimateriale pesante” (imballaggi metallo, vetro, plastica) largamente diffuso in Toscana, Emilia-Romagna, Lazio e Veneto a quella di lattine e vetro attuata in Piemonte, Liguria e parte della Lombardia, alla raccolta dei soli imballi metallici in parte dell’Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige, fino ad arrivare alla più recente e innovativa raccolta “multimateriale leggera” (imballaggi in metallo e plastica) attuata in parte della Lombardia, Friuli, Veneto, Puglia, Calabria, Sicilia, Campania, Marche e in parte del Piemonte.
Entro il 2009 è obbligo di tutti i Comuni raccogliere in maniera differenziata almeno il 35% dei rifiuti (in origine tale percentuale era da raggiungere nel 2003); la nuova normativa prevede l'obbligo di raggiungere il 65% entro il 2012.
In Italia esistono molti Comuni che ottengono ottimi risultati superiori all'80% di materiale differenziato; tra le grandi città con più di 500.000 abitanti il primato spetta a Torino, che nel 2010 ha raggiunto il 42,1% di raccolta differenziata[2]. Nel 2009, invece, Salerno ha raggiunto il primato di capoluogo d'Italia con la più alta percentuale di raccolta differenziata (72%)[3] raggiungendo, poi, a fine ottobre il 74,16%[4].
In molti dei Comuni che primeggiano nella raccolta differenziata viene applicato un incentivo diretto alla selezione. In pratica viene applicato il principio "più inquini più paghi". Per contro più ricicli più risparmi. Per applicare una misura precisa di quanto il cittadino sia bravo il comune vende (talvolta con distributori automatici) gli unici sacchetti abilitati allo smaltimento dei rifiuti non riciclabili al costo del sacchetto più il costo dei rifiuti che questo contiene. Quindi se un cittadino differenzia bene i suoi rifiuti dovrà acquistare meno sacchi. Nel Comune di Terni in Umbria si utilizza la banda magnetica del tesserino del servizio sanitario nazionale per identificare il cittadino durante l'uso del distributore automatico di sacchi.
Gli imballaggi in alluminio, salvo casi molto particolari, vengono raccolti sempre insieme ad altre tipologie di materiali con il sistema multimateriale con modalità che variano in funzione delle strutture ed impianti presenti nei vari bacini territoriali.
L’alluminio, assieme ad altri materiali, può essere raccolto in sacchi, bidoncini condominiali, cassonetti o campane.
Il modo più semplice per accertarsi della natura di un oggetto in metallo è l’uso di una calamita: l’alluminio è totalmente amagnetico.
Gli imballaggi in alluminio sono, inoltre, sempre identificati dal simbolo alu oppure ‘AL’.
Gli imballaggi più comuni che circolano in casa e in cui l’alluminio è quasi sempre presente sono:lattine per bevande, bombolette aerosol, scatole food, vaschette per alimenti, foglio sottile, tubetti flessibili e chiusure a vite.
Talvolta chiamato "umido" la frazione compostabile dei rifiuti domestici è spesso la prima componente dei rifiuti (~25-30%). In discarica genera il cosiddetto biogas (metano) che talvolta è utilizzato come fonte energetica e il percolato cioè il liquame che si raccoglie sul fondo della discarica. Le discariche hanno il fondo creato con fogli di Pvc termosaldato che incanala il percolato verso il fondo dove viene raccolto e portato ad impianti di depurazione. È per questo che la discarica deve essere sorvegliata fino a 20 anni dopo la chiusura. Gli impianti di compostaggio possono "pretrattare" il rifiuto prima di disporlo in discarica recuperando il metano ed evitando la formazione di percolato.
L'organico in molti comuni è gestito in casa dai cittadini, che lo riciclano in proprio attraverso il compostaggio domestico. In giardino con un contenitore apposito detto composter, anche autocostruito, si raccoglie la frazione organica di cucina e dell'orto/giardino che mediante un processo aerobico di decomposizione si trasforma in concime adatto ad essere riutilizzato direttamente nell'orto. Molti comuni riconoscono al cittadino compostatore uno sconto sulla tassa/tariffa dei rifiuti per la gestione in proprio di questa frazione.
La carta, che è fatta di cellulosa, può essere riciclata: la cellulosa si estrae dal legno e da altri vegetali, in questo caso viene ricavata dalla carta della raccolta differenziata e la si riutilizza per produrre la carta riciclata.
Nel riciclaggio della carta vi sono procedure per l'eliminazione dell'inchiostro (Procedure possibilmente non inquinanti o a bassissimo impatto ambientale) che devono essere applicate.
Ai fini del riconoscimento esiste la marchiatura volontaria di riconoscimento del materiale prevalente da parte dei produttori. Nel caso della carta il simbolo che rappresenta tutti i contenitori a base carta (a partire dal 25%) è CA, che indica carta accoppiata ad altro materiale, ad esempio i prodotti della Tetra Pak, non riciclabile, almeno nella maniera classica, ma che necessita di tecniche particolari.
La raccolta differenziata della carta è importante, in un'ottica di risparmio delle risorse ambientali, in quanto, per fare una tonnellata di carta da cellulosa vergine occorrono 15 alberi, 440.000 litri d'acqua e 7.600 kWh di energia elettrica [5]
Anche per la raccolta differenziata della plastica bisogna seguire certe regole di base.
Teoricamente, tutti i tipi di plastica sono adatti al riciclaggio, a meno di contaminazioni che lo rendano sconveniente. Nei prodotti sicuramente riciclabili vi è comunque il simbolo caratteristico (tre frecce a formare un triangolo) con all'interno il numero SPI (Society of the Plastics Industry) identificativo del polimero specifico (pe polietilene; pet polietilentereftalato; pvc polivinilcloruro). Alcuni tipi di plastica sono inadatti al riciclaggio diretto, così come viene attualmente svolto in molti comuni, per esempio, un tubetto di dentifricio non può essere riciclato a causa della difficile rimozione interna del residuo di prodotto, e così alcuni giocattoli, attaccapanni, custodie di CD, ma in alcuni casi si possono indirizzare alla produzione di plastiche di bassa qualità come riempitivi, imballaggi industriali, alcune tipologie di arredi urbani.
In genere sono sicuramente differenziabili le resine termoplastiche, quali i contenitori per liquidi in plastica (contenitori di detersivi, bagnoschiuma e bottiglie) e tutti quelli definiti imballaggi.
Sono non direttamente riciclabili, cioè non avviabili alla produzione di nuovo pellet per produrre plastica di buona qualità, le resine termoindurenti come la bachelite (tutta la vecchia plastica isolante elettrica e termica), resine ureiche (di uso più recente), la melammina (piatti di plastica rigidi), le resine epossidiche (di uso più tecnologico, come colle ad alta resistenza) e molte resine poliestere (base di moltiprodotti sicuramente riciclabili vi è comunque il simbolo caratteristico (tre frecce a formare un triangolo) con all'interno il numero SPI (Society of the Plastics Industry) identificativo del polimero specifico (pe polietilene materiali compositi con fibre organiche od in vetro), il kevlar ed altre.
Le plastiche molli sono a differenza della semplice plastica, delle plastiche che vanno differenziate in un macchinario differente. Si possono trovare in contenitori che contengono frutta.
L'art 183 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 che contiene le norme in materia ambientale definisce in questo modo la raccolta differenziata:
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« la
raccolta idonea, secondo criteri di economicità, efficacia, trasparenza ed
efficienza, a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche
omogenee, al momento della raccolta o, per la frazione organica umida, anche
al momento del trattamento, nonché a raggruppare i rifiuti di imballaggio
separatamente dagli altri rifiuti urbani, a condizione che tutti i
rifiuti sopra indicati siano effettivamente destinati al recupero. » |
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La raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio oltre che un obbligo di legge è anche un obbligo di convenienza e organizzazione economica. Lo stesso decreto legislativo dedica il titolo II alla gestione degli imballaggi e dispone che i produttori e utilizzatori degli imballaggi devono obbligatoriamente organizzarsi in consorzi con l'incarico recuperare gli imballaggi dopo il loro uso. Nei costi definitivi dei prodotti destinati al consumatore finale sono compresi quelli necessari al recupero degli imballaggi. Per questo motivo è necessario e conveniente conferire separatamente i rifiuti di plastica, verto (bottiglie) e carta e cartone serviti da imballaggio nei contenitori stradali, dai medesimi rifiuti in plastica (giocattoli) vetro (vetri rotti) e carta (giornali) che non sono stati utilizzati per imballaggio che invece vanno conferiti nei centri di raccolta materiali o dove indica il soggetto gestore del servizio.
Carta |
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Produzione da materia prima |
Produzione da materiale riciclato |
Per produrre una tonnellata di carta occorrono: |
Per produrre una tonnellata di carta riciclata occorrono: |
Vetro |
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Per produrre vetro occorrono: |
Per produrre vetro con uguali quantità di
materia prima e vetro di recupero si risparmia: |
Silice |
Metà del fabbisogno di materia prima. |
Metalli |
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Per produrre 1 Kg di alluminio occorrono: |
Per produrre 1 Kg di alluminio da
materiale riciclato occorre: |
Bauxite (minerale dal quale si ottiene l'alluminio) |
solo 0.7/0.8 kWh di energia |
La raccolta differenziata è il modo migliore per preservare e
mantenere le risorse naturali, a vantaggio nostro ma soprattutto delle
generazioni future: riusare, riutilizzare e valorizzare i rifiuti, dalla carta
alla plastica, contribuisce a restituirci e conservare un ambiente
"naturalmente" più ricco.
Ogni nostra azione produce inquinamento: anche la più comune, come per esempio
leggere un giornale o bere un'aranciata, non sarebbe nulla, se non
considerassimo che ogni giorno nel mondo vengono stampate milioni di pagine,
costruite milioni di bottiglie in plastica o lattine in alluminio, assemblati
milioni di oggetti e mobilio per le nostre case. Approfondisci anche con il risparmio energetico.
Tradotto in altre parole, milioni di alberi abbattuti, milioni di litri di petrolio
consumati, milioni di kg di CO2 immessi nell'atmosfera: con la
raccolta differenziata, invece, gran parte di queste risorse vengono
risparmiate.
Alcuni esempi:
Adesso, provate a fare due calcoli con gli oggetti che vi circondano!
1.
Raccolta differenziata
plastica
Con il recupero di 1.000 tonnellate di plastica (ossia la quantità di plastica
prodotta da una piccola città) si ottiene il risparmio
di circa 3.500 tonnellate di petrolio, cioè l'equivalente dell'energia usata da
20.000 frigoriferi in un anno . Anche i toner e le cartucce fax e
fotocopiatrici, oltre a contenere materiali inquinanti, sono di plastica:
utilizzali il più a lungo possibile mediante la rigenerazione e, una volta esauste,
consegnale all'isola ecologica.
2.
Raccolta differenziata carta
Per produrre una tonnellata di carta vergine occorrono 15 alberi, 440.000 litri
d'acqua e 7.600 kwh di energia elettrica.
Per produrre invece una tonnellata di carta riciclata bastano 1.800 litri
d'acqua e 2.700 kwh di energia elettrica
3. Raccolta differenziatavetro
4.
Raccolta differenziata verde (ramaglie)
Gli scarti provenienti dalla cura delle aree verdi e dei nostri giardini
(foglie, erba, residui floreali, ramaglie, potature) costituiscono una parte
consistente dei rifiuti prodotti e sono fondamentali per il processo di compostaggio industriale.
Ne sono sufficienti 10 tonnellate per fertilizzare un ettaro di terreno.
5.
Raccolta differenziata
alluminio
Per produrre 1 kg di alluminio, occorrono circa 15 kwh di energia elettrica ed
un impianto di estrazione di bauxite.
Per produrre 1 kg di alluminio da materiale riciclato,
occorrono invece 0,8 kwh di energia e, soprattutto, nessun impianto di
estrazione di bauxite, assente nel nostro paese
6.
Raccolta differenziata frigoriferi
Frigoriferi e congelatori sono costituiti per lo più da acciaio e plastica ma
contengono anche sostanze chiamate clorofluorocarburi (CFC),
responsabili dei danni all'ozono atmosferico.
Si stima che ogni frigo contenga in media 250 grammi di CFC vari (freon,
poliuretano), oltre all'olio minerale altamente dannoso contenuto nel motore
dell'impianto refrigerante.
7.
Raccolta differenziata olio minerale
L'olio minerale usato (olii lubrificanti
nell'artigianato, negli autoveicoli, nell'industria, ecc.) è per la quasi
totalità recuperabile.
Da 100 kg di olio usato si ottengono 68 kg di olio nuovo.
8.
Raccolta differenziata
pneumatici
In Italia è stato calcolato che il 65% dei pneumatici finisce nelle discariche.
La gomma è un combustibile e, quando nella discarica avvengono combustioni non
controllate, si liberano, soprattutto a causa dei pneumatici, fumi densi molto
inquinanti.
Il recupero dei pneumatici usati avviene, per esempio, con la triturazione:
alla temperatura di 100° sotto zero raggiunta tramite l'impiego di azoto
liquido, la triturazione meccanica diventa semplice e la successiva separazione
automatica dei vari componenti assicura un riciclo pressochè
totale dei materiali, che vengono utilizzati come sottostrati anti-rumore per
strade ed autostrade, piste da corsa e campi sportivi, ecc.
Unire raccolta differenziata e risparmio energetico è il miglior
modo per combattere l'inquinamento. Approfondisci l'utilizzo e la convenienza
di fotovoltaico e pannelli solari per un'energia pulita, rinnovabile e gratuita
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Cambia
l’orario di conferimento dei rifiuti, in relazione alla stagione invernale.
Lo ha disposto il Sindaco con un’ordinanza firmata questa mattina con la quale
si disciplina il nuovo orario di conferimento dei rifiuti. Il nuovo
provvedimento riguarda in particolare il nuovo orario per il conferimento dei
rifiuti organici - umidi e indifferenziati in città e nell’agro, ad eccezione
del centro storico che mantiene le stesse modalità e gli stessi orari di
conferimento stabiliti in precedenza.
Centro
urbano, Agro e Nurra:
• Carta e cartone: conferimento nei cassonetti di colore bianco, tutti i giorni
24 ore su 24;
• Vetro: conferimento nei cassonetti di colore azzurro, tutti
i giorni solo ed esclusivamente dalle 8 alle 22;
• Plastica e lattine: conferimento nei cassonetti di colore giallo, tutti i giorni
24 ore su 24;
• Frazione organica umida: conferimento nei cassonetti di colore marrone, tutti
i giorni dalle ore 16.00 alle ore 9.00, invece che dalle 19.00 alle ore 22.00
come sinora previsto.
• Rifiuti indifferenziati: conferimento nei cassonetti di colore verde, tutti i
giorni dalle ore 16.00 alle ore 9.00 del mattino, invece che dalle 19.00 alle
ore 22.00 come sinora previsto.
Centro storico:
• Carta e cartone: raccolta in appositi sacchetti in plastica di colore bianco
da depositare presso la soglia di casa il giorno mercoledì dalle ore 20.00 alle
ore 22.00;
• Vetro: raccolta in appositi contenitori di colore azzurro (distribuiti
gratuitamente) e svuotamento degli stessi nei cassonetti di colore azzurro,
tutti i giorni 24 ore su 24;
• Plastica e lattine: raccolta in appositi sacchetti in plastica di colore
giallo da depositare presso la soglia di casa il giorno martedì dalle ore 20.00
alle ore 22.00;
• Frazione organica umida: raccolta in appositi sacchetti di plastica di colore
beige da depositare presso la soglia di casa tutti i giorni dalle ore 20.00
alle ore 22.00;
• Rifiuti indifferenziati: raccolta in appositi sacchetti di colore verde da
depositare presso la soglia di casa tutti i giorni dalle ore 20.00 alle ore
22.00;
Il conferimento dei rifiuti dovrà avvenire secondo le medesime norme di
comportamento:
• Riduzione del volume, mediante piegamento e/o schiacciamento della carta e
del cartone
• Chiusura con cura degli appositi sacchetti in plastica
• Pulitura dei contenitori in plastica e delle lattine
• Riduzione del volume mediante schiacciamento delle bottiglie in plastica da
conferire chiuse.
Sanzioni previste:
• da € 50,00 a € 300,00 se il conferimento dei rifiuti avviene in ore/giorni
diversi da quelli indicati
• da € 50,00 a € 300,00 se il conferimento dei rifiuti avviene con modalità
differenti da quelle indicate
Per fare la
raccolta differenziata serve solo un minimo di organizzazione, senza nessuno
sforzo da parte dei cittadini.
La quantità di rifiuti rimarrà la stessa, semplicemente divisa secondo le
categorie. Neanche lo spazio in realtà è un problema: alcuni
rifiuti (carta o vetro ad esempio) possono essere tenuti nel ripostiglio, o in
terrazzo.
Certo, esiste qualche piccola regola.
I materiali non organici (vetro, carta, plastica ecc.) non devono contenere
residui di cibo o di altre sostanze, quindi vanno puliti
prima di metterli nella pattumiera o nei sacchetti (e poi nel cassonetto).
In realtà questo accorgimento evita comunque che si formino cattivi odori
(anche per strada), per il benessere di tutti.
I contenitori di plastica e le scatole vanno schiacciati per evitare che occupino
troppo spazio.
I rifiuti, così preparati, vanno ovviamente gettati nei contenitori giusti.
Quali?
Fatevi guidare dai colori e dalle informazioni delle pagine seguenti.
Una cosa
semplice ma importantissima: trattare un materiale di scarto per trasformarlo
in un nuovo materiale.
Molti dei rifiuti che finiscono nella pattumiera possono subire questo
processo.
Un esempio per tutti: dai vecchi giornali, con opportuni trattamenti, si
produce la carta riciclata. Il vantaggio?
Non si tagliano alberi e il processo è più economico rispetto a quello
tradizionale.
Questo depliant è stampato su carta riciclata.
La stessa cosa si può fare con il concime ottenuto dai rifiuti organici o con
il vetro, che si realizza con la fusione delle bottiglie vuote.
Per avviare questo ciclo è sufficiente suddividere i rifiuti per categorie di
materiali.
La raccolta differenziata ha dunque due obiettivi principali:
> La separazione dei rifiuti per categorie di materiali, indispensabile per
poter realizzare il riciclaggio
> La raccolta di rifiuti inquinanti o pericolosi, che richiedono uno
speciale processo di smaltimento