Una bottega di pastaio a Palermo, verso la fine dell'800
La bottega
è un piccolo esercizio
commerciale, generalmente affacciato sulla pubblica via e composto
da un ambiente deputato alla vendita e da un adiacente laboratorio
artigianale ove si lavorano le merci.
A partire dal XIX secolo, la crescente industrializzazione dei prodotti ha causato la graduale trasformazione delle botteghe propriamente dette, suddividendole in esercizi a prevalente vocazione commerciale ed attività prevalentemente artigianali. Per questo motivo, ad esempio, sia un negozio di salumeria che un laboratorio di falegnameria vengono comunemente definiti botteghe.
Il citato processo industriale ha subito una forte accelerazione del secondo dopoguerra e, unitamente all'avvento della GDO, ha determinato la quasi totale scomparsa delle botteghe, ovvero di attività miste commerciali-artigianali o da queste discendenti.
Nelle città italiane del XXI secolo, i residui esempi di bottega sono principalmente costituiti da attività del piccolo artigianato di servizio, come fornai, calzolai e sarti.
Era consuetudine nel Cinquecento mandare "a bottega" i propri figli da maestri d'arte qualora si ritenesse essi potessero meglio sviluppare le loro doti. Questo accadde a Leonardo da Vinci che andò "a bottega" dal Verocchio e Michelangelo con il Ghirlandaio.
Salumeria
La salumeria è un negozio dedito principalmente alla vendita di salumi.
Altri alimenti che tipicamente sono in vendita in una salumeria sono i formaggi e i prodotti di gastronomia e rosticceria.
Una salumeria dedita esclusivamente alla vendita di carni suine è detta, specialmente nell'Italia centrale, norcineria.
La rosticceria è un esercizio commerciale pubblico dove è possibile acquistare e consumare cibi caldi, soprattutto, tipicamente arrosti (da cui il nome); le pietanze vengono consegnate per l'asporto o per essere consumate in loco. Poiché di solito si tratta di pasti veloci, normalmente sono allestiti anche un bancone con sgabelli o altro, oltre ai tradizionali tavoli con sedie. Molto diffusi i rustici nel catanese e nel siracusano, dove vengono consumati a qualsiasi ora del giorno, dalla colazione al pranzo alla cena. Famosi i "paté", la "cipollina", la "bomba", le "scacciate", le "cartocciate", le "arancine", le "crespelle di acciughe e ricotta", il "panino con carne e polpetta di cavallo".
Indice ·
1 Tipici prodotti catanesi e
siracusani ·
2 Tipici piatti da rosticceria
palermitana ·
3 Aromi, erbe tipiche e procedure
abituali dei piatti da rosticceria |
Un laboratorio di falegnameria in un'incisione del XVI secolo
Un falegname è un artigiano che lavora il legno per fabbricare o riparare mobili e infissi. Bisogna distinguere tra le tecniche tradizionali, nelle quali si usano attrezzi manuali, e la falegnameria moderna, intesa come lavorazione del legno per la produzione industriale di manufatti, grazie alle macchine e a moderne attrezzature meccaniche. Oggi le tecniche della falegnameria tradizionale non vengono più utilizzate per la produzione di mobili e infissi di uso comune, e sono state largamente sostituite dalla produzione a macchina. Tuttavia le tecniche tradizionali vengono ancora usate, e sopravvivono in alcuni campi specialistici quali, ad esempio, l'ebanisteria, la produzione di strumenti musicali, il restauro.
Da alcuni decenni, con l'avvento di nuove tecnologie, è stato possibile sostituire il legno massiccio con agglomerati sempre in legno ma più economici, come il multistrato o il truciolato, seguiti nel tempo da un materiale composito denominato MDF, un composto con caratteristiche superficiali adatte alla verniciatura a specchio e stabilità dimensionale superiore al legno e a qualsiasi altro derivato, tutti gli agglomerati sono comunque adatti alla finitura superficiale in legno pregiato, si è sviluppato così un artigianato parallelo alla classica falegnameria. Col tempo sono nate vere e proprie industrie del mobile, orientate prevalentemente all'arredamento moderno. Questa tipologia di produzione, costituita anche da piccoli imprenditori con pochi dipendenti, non fa uso dei classici attrezzi da falegname bensì di macchine automatiche computerizzate, dal costo molto elevato ma che permettono di realizzare con precisione e velocità il numero di pezzi voluto e poter così assemblare in breve tempo il mobile progettato.
Indice |
Un laboratorio di falegnameria tradizionale è normalmente attrezzato con almeno un banco da falegname in legno munito delle apposite morse, e diversi attrezzi manuali. Nel laboratorio moderno di falegnameria le macchine utensili indispensabili sono la sega a nastro, la sega circolare, la pialla e la fresa; a livello hobbistico queste ultime tre possono essere sostituite con una particolare, detta combinata perché da sola, permette di eseguire le tre lavorazioni: taglio, piallatura e fresatura. In questo caso, però, le sue prestazioni globali sono inferiori a quelle delle tre macchine distinte. Per eseguire incastri a tenone e mortasa viene impiegata la bedanatrice o la cavatrice a catena o a fresa. I falegnami che si occupano della costruzione di mobili di alta qualità o riccamente decorati sono detti anche ebanisti.
Attrezzi da falegnameria manuali in uso nel 1910
Il pregio di un mobile o di un infisso, oltre che dalla lavorazione, è determinato anche dal tipo di legno utilizzato. I legnami tradizionalmente più utilizzati in falegnameria sono ciliegio, faggio, noce e rovere, frassino, betulla, olmo. Meno diffusi e alcuni di importazione sono wenge, teak, noce tanganika, padouk, mogano e molti altri.
L'olmo viene usato spesso per gli infissi. Altre varietà di legno utilizzate per mobili particolari sono il castagno (povero di nodi che conferiscono un aspetto fiammato o a venatura lineare, il pero (dal tipico colore rosato), il teak e il palissandro.
Altri legni, come l'acero, possono essere utilizzati per realizzare la struttura del mobile e poi impiallacciati o verniciati.
Le essenze di legno sono molto varie: si spazia dal classico "noce" a finire con legnami esotici dai nomi più strani, come il "legno serpente". Molto usati, data l'abbondanza e conseguentemente il basso prezzo, sono le essenze di abete e pioppo usate per mobilia, e soprattutto in carpenteria,
Per la realizzazione di infissi le essenze principali sono: pini di Svezia, douglas, larice, castagno, abete, cipresso, mogano, e molti altri legni esotici.
Nel campo della "ebanisteria" le essenze si moltiplicano, tutto ciò che è legno è lavorabile: ebano, legno serpente, radiche di ogni tipo, roso, mimoso, pesco, olivo, alloro, bosso, ecc.
Alcune sono descritte in dettaglio:
È definito rilevamento topografico, l'accertamento della struttura della
casa su cui si dovrà intervenire.
È facile durante questa fase, imbattersi in vecchie case che o per deficienze
tecniche delle maestranze nella posa del pavimento o per terreni che hanno
subito assestamenti
o per usura del tempo, non presentano pareti lineari e a piombo, pavimenti a
livello, o angoli di chiusura fra le pareti ed il pavimento che non
corrispondono ai canonici 90°.
La bravura del falegname consiste nel sopperire a queste carenze strutturali
con un'ottima tecnica lavorativa, facendo sembrare il mobile alla parete in
linea retta.
Dopo il sopralluogo, avviene la parte più importante e più tecnica dei
lavori di falegnameria: la progettazione.
Consiste nel riportare sul progetto lo sviluppo dei pezzi che costituiranno i
mobili, tenendo conto delle misure rilevate, la difficoltà ambientale e la
compatibilità dei materiali di utilizzo.
Il progetto, serve a non lasciare nulla al caso e mettere in condizione gli esecutori materiali di lavorare con la massima sicurezza al fine di poter ottimizzare i materiali ed ottenere un prodotto finito privo di rattoppi e malfunzionamenti.
La progettazione è particolarmente importante a livello industriale, dove sarà utilizzata su larga scala e potrebbe provocare sprechi di materiale, nel caso di sensi di venatura sbagliati, "malchiusura" di ante e cassetti e qualunque altro errore derivante da errori progettuali.
L'acquisto dei materiali, deve essere semplice e veloce in modo da non
causare rallentamenti produttivi. Questo è possibile attraverso una ricca rete
di fornitori.
In oltre l'acquisto deve essere sempre mirato a ciò che si vuole utilizzare
realmente evitando sprechi di tempo.
L'acquisto dei materiali deve essere mirato e proporzionale al tipo di manufatto che si andrà a produrre. Questo per non esorbitare nell'eccesso di materiali acquistati e né ridurre l'acquisto al minimo indispensabile.
Se da un lato l'eccesso provoca giacenze di magazzino (con aumento dei costi, ingombro nel locale dove si lavora e deterioramento del materiale), il ridursi al minimo provoca l'interruzione da parte della manodopera nel proseguimento del lavoro.
L'acquisto deve essere sempre commisurato all'effettivo prezzo offerto dal cliente, a seconda del materiale, del tipo di lavorazione e del tempo impiegato, evitando sperequazioni eccessive tra il reale valore del pezzo ed il prezzo di vendita al pubblico.
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Salumi tipici della cultura e della tradizione
gastronomica italiana, realizzati in modo artigianale e curati nei minimi
dettagli. Un’offerta ampia e di grande qualità, in cui per la prima volta il
consumatore trova sulle vaschette confezionate il nome dell’artigiano
produttore e una piccola mappa del luogo in cui si trova l’azienda. I salumi
sono prodotti con le migliori materie prime attentamente selezionate e lavorate
da maestri artigiani salumieri, i più autorevoli e rispettosi delle autentiche
ricette storiche sul territorio nazionale. La linea comprende prodotti di tutta
Italia, dal nord al sud, vere prelibatezze da scoprire e gustare per una tavola
ancora più ricca.
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I prodotti
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Ci sono specialità della Val
D’Aosta
come il lardo alle erbe e la coppa al ginepro stagionati all’aria pura delle
Alpi; il salame al tartufo piemontese; il prosciutto cotto in crosta di pane
lavorato secondo l’antica ricetta triestina, affumicato, cotto in forno e
avvolto in sfoglia di pane per renderlo morbido e profumato; il prosciutto
crudo di suini di razza cinta senese originaria della Toscana (dove vivono in
libertà nei boschi nutrendosi di cereali, radici, tuberi e ghiande); la
porchetta cotta lentamente al forno a legna come da tradizione toscana con
rosmarino e finocchio selvatico; la bresaola ottenuta da carne bovina di razza Chianina leggermente stagionata da gustare con olio, limone
e pepe; e poi i tipici salumi locali di Norcia: lonzino
e pancetta aromatizzati con pepe e aglio e il prosciutto prodotto in Umbria, come
da antiche tradizioni, dai “norcini” locali che da generazioni lavorano questo
prosciutto dal profumo leggermente speziato; c’è anche il prosciutto
amatriciano, proveniente dalle montagne dell’Alto Lazio (tra i parchi della Laga e dei Monti Sibillini) dove le condizioni climatiche
lo hanno reso delicato ma saporito. Dal gusto più deciso il salame di Calabria,
il cui tipico colore rosso deriva dal famoso peperoncino piccante di questa
regione; ricordiamo anche il salame nero fatto con le carni del suino nero dei Nebrodi, razza autoctona della Sicilia orientale.
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I prodotti “Artigiani di bottega” sono in vendita in
tutti gli ipermercati e in 15 supermercati Coop: Firenze (via Cimabue, piazza
Leopoldo, Gavinana, Ponte a Greve), Prato via
Viareggio, Centro*Empoli, Pontassieve, Figline, Castelfiorentino, Borgo
San Lorenzo, Pistoia, Agliana, Siena Grondaie, Poggibonsi Salceto,
Fucecchio